Categoria: Coaching

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Prevenire il burnout con l’autostima

Sei stanco, vero? Ti dici che devi resistere, che non puoi fermarti adesso. Le email si accumulano, le scadenze incombono, e quella sensazione di esaurimento diventa ogni giorno più forte. Ma non è solo stanchezza quello che stai provando. Se ignori costantemente i tuoi bisogni emotivi e fisici, se senti di dover dimostrare il tuo valore senza sosta, stai camminando pericolosamente verso il burnout. E forse, sei già più vicino di quanto pensi.

Nel mio lavoro come Coach e Counselor, incontro quotidianamente persone brillanti e determinate che, spinte dal desiderio di eccellere, dimenticano una verità fondamentale: prevenire il burnout non riguarda solo la gestione del tempo o delle attività, ma inizia con una solida relazione con se stessi. Ed è qui che l’autostima entra in gioco come potente antidoto.

Quando la nostra autostima è bassa, tendiamo a ignorare i nostri bisogni, a non riconoscere i segnali di esaurimento e a perdere la percezione del nostro valore intrinseco. In queste condizioni, il burnout non è solo un rischio – è una conseguenza quasi inevitabile.

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L’autostima come barriera protettiva contro il burnout

L’autostima non è semplice vanità o egocentrismo. È la profonda convinzione del nostro valore come esseri umani, indipendentemente dai risultati che otteniamo. È il fondamento su cui costruiamo confini sani, prendiamo decisioni equilibrate e ci concediamo il permesso di prenderci cura di noi stessi.

Quando possediamo una sana autostima, siamo capaci di dire “no” senza sensi di colpa. Riconosciamo che il nostro valore non dipende esclusivamente dalla produttività o dall’approvazione altrui. Comprendiamo che prenderci cura del nostro benessere non è un lusso, ma una necessità.

Ho seguito Anna, una manager di successo che lavorava regolarmente fino a tarda notte. Durante il nostro percorso, è emerso che dietro il suo comportamento si nascondeva una convinzione profonda: “Se mi fermo, dimostro di non essere all’altezza”. Questa credenza, radicata in esperienze passate, la spingeva a ignorare i segnali di allarme del suo corpo e della sua mente. Lavorando sulla sua autostima, Anna ha imparato a riconoscere il suo valore al di là dei risultati professionali, permettendosi finalmente di stabilire confini sani e di ascoltare i suoi bisogni.

I segnali di allarme che l’autostima ci aiuta a riconoscere

Una bassa autostima può rendere difficile riconoscere i segnali di burnout imminente. Quando non ci sentiamo “abbastanza”, tendiamo a interpretare l’esaurimento come una conferma della nostra inadeguatezza, piuttosto che come un segnale da rispettare.

Ecco alcuni segnali che l’autostima ci aiuta a riconoscere e onorare:

  • Stanchezza cronica che non migliora con il riposo: Il corpo che chiede una pausa più profonda, non solo un weekend di recupero.
  • Distacco emotivo dalle attività che prima amavamo: La mente che si difende dal sovraccarico emotivo.
  • Cinismo e irritabilità crescenti: La frustrazione che emerge quando ignoriamo i nostri bisogni.
  • Calo dell’efficienza nonostante le ore di lavoro aumentino: Il paradosso dell’esaurimento che riduce la nostra produttività.
  • Disturbi fisici ricorrenti: Il corpo che parla quando la mente non vuole ascoltare.

Una sana autostima ci permette di vedere questi segnali non come debolezze da nascondere, ma come indicatori preziosi che ci guidano verso scelte più equilibrate. Ci dà il permesso di ascoltarci e di rispondere ai nostri bisogni con compassione e rispetto.

Come l’autostima cambia il nostro rapporto con il lavoro e le responsabilità

Quando costruiamo una solida autostima, il nostro rapporto con il lavoro e le responsabilità si trasforma profondamente. Non lavoriamo più per dimostrare il nostro valore, ma per esprimere le nostre capacità. Non ci sacrifichiamo più sull’altare della produttività, ma cerchiamo un equilibrio che nutra la nostra energia e creatività.

Marco, un imprenditore che seguivo, era abituato a rispondere “sì” a ogni richiesta dei clienti, anche quando questo significava lavorare nei weekend o sacrificare tempo prezioso con la famiglia. Durante il nostro percorso, ha compreso che questo comportamento nasceva dal timore di non essere “abbastanza valido” se avesse posto dei limiti. Lavorando sulla sua autostima, Marco ha imparato a valutare le richieste in base a criteri oggettivi, non emotivi, e a comunicare i suoi confini con assertività e rispetto.

L’autostima ci permette di:

  • Stabilire confini sani senza sensi di colpa
  • Chiedere aiuto quando ne abbiamo bisogno
  • Delegare in modo efficace
  • Prenderci pause rigeneranti senza sentirci in colpa
  • Valutare le opportunità in base al nostro benessere, non solo ai risultati

Questo non significa lavorare meno o con meno impegno. Al contrario, significa lavorare in modo più intelligente e sostenibile, preservando la nostra energia e la nostra passione nel lungo periodo.

Strumenti pratici per rafforzare l’autostima e prevenire il burnout

La buona notizia è che l’autostima può essere coltivata e rafforzata con pratiche quotidiane. Ecco alcuni strumenti che utilizzo con i miei clienti e che puoi iniziare ad applicare fin da subito:

  1. Pratica la mindfulness quotidiana: Dedica almeno 10 minuti al giorno all’ascolto consapevole di te stesso. Questo ti aiuterà a riconoscere i segnali di stress prima che si trasformino in esaurimento.
  2. Crea un “diario dei successi”: Annota ogni sera tre cose che hai fatto bene durante la giornata, anche le più piccole. Questo contrasta la tendenza a focalizzarsi solo sugli errori o sulle mancanze.
  3. Stabilisci confini non negoziabili: Identifica almeno tre confini che non sei disposto a superare (ad esempio, non controllare le email dopo le 20:00, non lavorare nei weekend, prenderti una pausa pranzo completa).
  4. Pratica l’auto-compassione: Quando fai un errore o non raggiungi un obiettivo, parlati come parleresti a un amico caro. L’auto-critica severa è un predittore significativo di burnout.
  5. Crea rituali di transizione: Stabilisci rituali che segnano il passaggio tra lavoro e vita personale, aiutandoti a “staccare” mentalmente (una passeggiata, una doccia, un momento di meditazione).
  6. Rivedi regolarmente le tue priorità: Chiediti: “Questo impegno riflette d

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La tua autostima nasce prima di te

L’80% di ciò che credi su te stesso si è formato nei primi 7 anni della tua vita. Una statistica sorprendente, vero? Eppure, riflette una profonda verità psicologica che ho osservato innumerevoli volte nel mio lavoro come Counselor e Coach. Fin dai primi istanti di vita, il modo in cui veniamo accolti, amati e supportati dai nostri genitori o caregiver plasma la nostra autostima in modi che continuano a influenzarci anche da adulti.

Quante volte ti sei chiesto perché, nonostante i tuoi successi, continui a sentirti inadeguato? O perché quella voce critica nella tua mente sembra così familiare, quasi come se non fosse veramente la tua? La risposta potrebbe risiedere nelle tue prime esperienze di vita, in quei momenti formativi che hanno costruito le fondamenta della tua autostima.

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L’imprinting emotivo dell’infanzia

Un bambino che si sente accettato e amato impara naturalmente a fidarsi di sé stesso. Ogni sorriso, ogni abbraccio, ogni parola di incoraggiamento diventa un mattoncino nella costruzione di un’autostima sana. È come se ogni interazione positiva lasciasse un’impronta che dice: “Sei prezioso, sei capace, meriti di essere amato per quello che sei.”

Ma cosa succede quando l’esperienza è diversa? Quando un bambino riceve costanti critiche, freddezza emotiva o addirittura rifiuto? Questi messaggi vengono interiorizzati con la stessa forza. Le parole che hai sentito da piccolo sono diventate la tua voce interiore – quella che ti giudica, ti critica, o ti fa dubitare delle tue capacità.

Nel mio percorso professionale, ho incontrato persone brillanti e talentuose che, nonostante le loro evidenti qualità, lottavano con un senso profondo di inadeguatezza. Esplorando insieme la loro storia, emergeva spesso un pattern comune: genitori ipercritici, esperienze di abbandono emotivo, o aspettative impossibili da soddisfare. Non erano loro a essere “difettosi” – stavano semplicemente portando il peso di messaggi ricevuti quando erano troppo piccoli per filtrarli criticamente.

Le voci del passato che condizionano il presente

Ti è mai capitato di sentirti dire che sei “troppo sensibile”, “troppo emotivo”, o “non abbastanza determinato”? Queste etichette, quando applicate ripetutamente nell’infanzia, non rimangono semplici parole. Diventano lenti attraverso cui vediamo noi stessi e interpretiamo il mondo.

Un esempio concreto: Sara, una mia cliente, manager di successo, si sentiva costantemente inadeguata nelle riunioni di lavoro, nonostante i feedback positivi dei suoi superiori. Lavorando insieme sul suo passato, è emerso che da bambina si sentiva costantemente ignorata dai genitori quando esprimeva le sue opinioni. Quella sensazione di “non essere abbastanza importante da essere ascoltata” si era trasformata in una convinzione profonda che influenzava il suo comportamento professionale decenni dopo.

È sorprendente come questi schemi inconsci possano influenzare le nostre scelte, le nostre relazioni e persino i nostri successi. Molte persone si auto-sabotano proprio quando sono sul punto di ottenere ciò che desiderano, perché a un livello profondo non credono di meritarlo. È la profezia che si auto-avvera dell’autostima compromessa.

Riconoscere i segnali di un’autostima danneggiata

Come puoi capire se le tue prime esperienze hanno compromesso la tua autostima? Ecco alcuni segnali rivelatori:

  • Ti confronti costantemente con gli altri, sentendoti spesso inferiore
  • Hai difficoltà ad accettare i complimenti e minimizzo i tuoi successi
  • Tendi a essere perfezionista, con standard impossibili da raggiungere
  • Ti risulta difficile esprimere i tuoi bisogni o stabilire confini sani
  • La critica, anche costruttiva, ti ferisce profondamente
  • Cerchi costantemente approvazione esterna

Se ti riconosci in questi segnali, non sei solo. Questi pattern sono comuni e, cosa più importante, possono essere trasformati con il giusto supporto e consapevolezza.

Riscrivere la tua storia: dall’auto-critica all’auto-compassione

La buona notizia – anzi, la notizia straordinaria – è che non sei condannato a ciò che hai vissuto nell’infanzia. L’autostima può essere ricostruita, anche da adulti. Il cervello mantiene una meravigliosa plasticità che ci permette di creare nuove connessioni neurali, nuovi pattern di pensiero e comportamento.

Il primo passo è la consapevolezza. Riconoscere che molti dei tuoi pensieri autodenigranti non sono “la verità” su di te, ma echi di esperienze passate. Quando quella voce critica si fa sentire, fermati e chiedi: “È davvero la mia voce, o sto ripetendo qualcosa che ho interiorizzato da bambino?”

Il secondo passo è praticare l’auto-compassione. Immagina di parlare a te stesso come parleresti a un bambino che ami – con gentilezza, pazienza e comprensione. Questa non è autoindulgenza, ma un potente strumento di guarigione che ti permette di ricostruire un rapporto sano con te stesso.

Nel mio lavoro di coaching, utilizzo spesso tecniche di mindfulness che aiutano a creare quello spazio tra stimolo e reazione, permettendo di interrompere i vecchi pattern automatici. Osservare i propri pensieri senza identificarsi completamente con essi è un’abilità trasformativa che può essere coltivata con la pratica quotidiana.

Strumenti pratici per rafforzare la tua autostima

Ecco alcuni strumenti che puoi iniziare a utilizzare oggi stesso:

  1. Diario dei successi: Ogni sera, annota tre cose che hai fatto bene durante la giornata, anche le più piccole. Questo contrasta la tendenza a focalizzarsi solo sugli errori.
  2. Riformulazione dei pensieri: Quando ti sorprendi in un pensiero auto-critico, fermati e riformulalo in modo più compassionevole e realistico.
  3. Confini sani: Inizia a dire “no” quando necessario, rispettando i tuoi bisogni e valori. Ogni volta che lo fai, stai dicendo a te stesso che sei importante.
  4. Celebra i piccoli passi: Non aspettare il grande traguardo per celebrare. Riconosci e festeggia ogni piccolo progresso nel tuo percorso.
  5. Circondati di supporto: Scegli consapevolmente di passare tempo con persone che ti valorizzano e ti incoraggiano, piuttosto che con chi ti critica o sminuisce.

Ricorda: non sei il bambino di ieri. Oggi puoi scegliere di darti valore, di trattarti con rispetto e di costruire un’autostima basata su una comprensione matura di chi sei veramente, al di là delle etichette e delle convinzioni limitanti del passato.

L’autostima come pratica quotidiana

Ciò che mi preme sottolineare è che l’autostima non è uno stato che si raggiunge una volta per tutte, ma una pratica quotidiana. Come un muscolo, si rafforza con l’esercizio costante e l’attenzione consapevole.

Ogni giorno hai decine di opportunità per rafforzare o indebolire la tua autostima attraverso il dialogo interiore che conduci. Osserva i pensieri con cui ti parli: sono tuoi o vengono dal passato? Sono costruttivi o distruttivi? Sono basati sulla realtà presente o su vecchie ferite?

Nel mio percorso personale e professionale, ho imparato che ciò che più conta non è tanto evitare completamente l’autocritica – sarebbe irrealistico – quanto sviluppare la capacità di riconoscerla e non lasciarsi travolgere da essa. È come imparare a surfare sulle onde emotive piuttosto che esserne sommersi.

La vera trasformazione avviene quando riusciamo a interrompere il circolo vizioso dell’autocritica e iniziare a costruire un circolo virtuoso di auto-accettazione. Ogni piccolo atto di gentilezza verso te stesso, ogni pensiero consapevolmente riformulato in chiave positiva, ogni momento di auto-compassione è un passo verso una nuova percezione di te.

L’autostima si costruisce. Sempre. Non importa quanto profonde siano le ferite del passato o quanto radicate le convinzioni negative su te stesso. Con impegno, consapevolezza e il giusto supporto, puoi imparare a trattarti con la stessa cura, lo stesso rispetto e lo stesso amore che avresti voluto ricevere da bambino.

E questa è forse la più grande forma di libertà: la capacità di riscoprire e nutrire il tuo valore intrinseco, indipendentemente dalle esperienze che hai vissuto.


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I Limiti Non Esistono: Come Superare i Confini che ti Bloccano

Ti hanno sempre mentito. Sì, questo potrebbe farti arrabbiare, ma è la verità che ho scoperto accompagnando centinaia di persone nel loro percorso di crescita personale. Quello che credi siano limiti invalicabili, in realtà sono solo confini temporanei che aspettano di essere superati. I limiti non esistono, esistono solo le barriere mentali che ci siamo autoimposti o che abbiamo accettato dagli altri.

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La Differenza tra Limiti e Confini

Quando parliamo di limiti, tendiamo a pensarli come muri invalicabili. Ma se cambiassimo prospettiva? Se cominciassimo a vedere questi ostacoli come confini temporanei, come linee sottili che la vita ha messo davanti a noi non per fermarci, ma per spingerci oltre?

I Confini sono Inviti alla Crescita, non Barriere

Ogni confine che incontriamo è un invito ad espanderci, a diventare più di ciò che siamo oggi. Pensiamo agli atleti: quando si allenano, spingono costantemente i loro confini fisici. All’inizio, correre per 5 minuti può sembrare impossibile, ma con la pratica e la perseveranza, quei 5 minuti diventano 10, poi 30, poi un’ora.

Lo stesso principio si applica a ogni aspetto della nostra vita. Quando senti di aver dato tutto, di essere arrivato al limite delle tue capacità, è proprio in quel momento che la vita ti sta mettendo alla prova. Non è un ostacolo insormontabile, è un test per vedere se hai il coraggio di andare oltre.

Nella mia esperienza di coaching, ho visto persone superare confini che credevano invalicabili: manager che hanno trovato il coraggio di lasciare lavori sicuri ma insoddisfacenti per seguire le loro passioni, genitori che hanno trasformato relazioni difficili con i figli, individui che hanno superato paure radicate da decenni.

La differenza tra chi rimane bloccato e chi avanza non sta nelle capacità innate, ma nella volontà di vedere i confini come trampolini anziché come muri.

Il Momento della Verità: Quando Senti di Non Farcela

Riconosci questa sensazione? Sei esausto, hai dato tutto, non hai più energie, idee o motivazione. Senti di aver raggiunto il tuo limite. È proprio qui che si nasconde la magia.

Questo punto di rottura, questo momento in cui vorresti mollare tutto, è esattamente il punto in cui avviene la crescita più significativa. È come nella corsa: quando i muscoli bruciano e i polmoni sembrano scoppiare, è lì che si costruisce la resistenza.

Ogni volta che senti di non farcela più, ricorda: non è una barriera, è un trampolino. La domanda cruciale è: avrai il coraggio di superarlo?

Nel mio lavoro, utilizzo tecniche di mindfulness per aiutare le persone a restare presenti proprio in questi momenti difficili, a osservare il disagio senza identificarsi con esso. Questo spazio di consapevolezza è ciò che permette di vedere nuove possibilità, di trovare risorse che non sapevamo di avere.

Ogni Confine Superato è una Nuova Versione di Te

Quando superi un confine che credevi insormontabile, non stai semplicemente risolvendo un problema o superando un ostacolo. Stai letteralmente creando una nuova versione di te stesso.

Le neuroscienze ci mostrano che ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, che superiamo una sfida, il nostro cervello crea nuove connessioni neuronali. Non sei più la stessa persona che eri prima. Hai espanso la tua identità, hai ampliato la tua zona di comfort.

Ho visto questo processo in azione innumerevoli volte. Una cliente che era terrorizzata di parlare in pubblico si è ritrovata, dopo aver superato questo confine, a tenere discorsi davanti a centinaia di persone. Un imprenditore che temeva di espandere la sua attività ha finito per aprire sedi in tre paesi diversi. Non hanno semplicemente superato una paura – sono diventati persone diverse, con una nuova percezione di sé e delle proprie capacità.

Ogni confine che superi è un passo verso il tuo futuro più grande, verso la versione più autentica e potente di te stesso.

Non Aspettare che la Vita ti Dia la Soluzione

Uno degli errori più comuni che osservo è l’attesa passiva. Aspettiamo che le condizioni siano perfette, che l’ostacolo si risolva da solo, che qualcuno ci dia il permesso di andare avanti.

Ma la verità è che sei tu a dover fare il primo passo. Il cambiamento non arriva aspettando – arriva agendo, anche quando hai paura, anche quando non sei sicuro del risultato.

Questo non significa lanciarsi senza riflessione. Significa piuttosto agire con consapevolezza, riconoscendo la paura ma non lasciandosi paralizzare da essa.

Nel mio approccio di coaching, lavoro con le persone per sviluppare piccoli passi quotidiani che, accumulati nel tempo, portano a trasformazioni straordinarie. Non si tratta di fare salti nel vuoto, ma di avanzare costantemente, un passo alla volta, verso ciò che desideri veramente.

Come Superare i Tuoi Confini: Strategie Pratiche

Dopo anni di lavoro con persone di ogni background, ho identificato alcune strategie efficaci per superare i confini che ci siamo autoimposti:

  1. Riconosci il confine per quello che è: Non un limite definitivo, ma un invito a crescere. Osservalo con curiosità anziché con paura.
  2. Rimani presente: Utilizza tecniche di mindfulness per restare nel momento presente quando affronti la sfida, anziché proiettarti in scenari catastrofici futuri.
  3. Scomponi il salto in piccoli passi: Superare un grande confine può sembrare impossibile. Scomponilo in azioni più piccole e gestibili.
  4. Celebra ogni progresso: Riconosci e festeggia ogni piccolo passo oltre il confine. Questo rafforza la tua fiducia e crea slancio.
  5. Cerca sostegno: Nessuno supera i propri confini completamente da solo. Trova alleati, mentori o un coach che possano sostenerti nel processo.
  6. Visualizza il risultato: Crea un’immagine mentale chiara di come sarà la tua vita una volta superato quel confine. Questo alimenta la motivazione nei momenti difficili.
  7. Abbraccia il disagio: La crescita avviene fuori dalla zona di comfort. Impara a riconoscere il disagio non come un segnale di pericolo, ma come un indicatore di crescita.

I limiti non esistono. Esistono solo confini che aspettano di essere superati. E ora tocca a te fare il passo.

Fai spazio a chi sei davvero, a chi puoi diventare. Perché al di là di ogni confine che superi, c’è una versione di te più forte, più saggia e più libera che aspetta di emergere.


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La Ripetizione è la Madre dell’Eccellenza

Non sono impazzita quando dico: “Rifare, rifare, rifare, rifare, rifare”. Questo è semplicemente l’unico modo per migliorare davvero in qualcosa. E non devi credermi sulla parola: sono i dati che parlano per me che conferma no che ripetizione è la madre dell’eccellenza!

Nella mia esperienza di Counselor e Coach, ho osservato come molte persone cerchino scorciatoie verso il successo. Si arrendono dopo pochi tentativi, convinti che il talento naturale dovrebbe bastare. Ma la verità, quella che ho visto confermata innumerevoli volte nei percorsi di crescita personale dei miei clienti, è un’altra: ogni grande risultato è il frutto della ripetizione costante.

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La Trappola delle Scorciatoie nella Crescita Personale

Viviamo in un’epoca che celebra il successo istantaneo. I social media ci bombardano con storie di “successi overnight” che sembrano arrivare dal nulla. Questa narrazione è pericolosa perché nasconde il vero processo dietro ogni realizzazione significativa.

Nei miei percorsi di coaching, incontro spesso persone che si sentono frustrate quando non raggiungono immediatamente i risultati sperati. Si chiedono cosa stiano sbagliando, perché gli altri “ce la fanno” mentre loro sembrano bloccati. La risposta, nella sua semplicità, è spesso difficile da accettare: non hanno ripetuto abbastanza.

Senza costanza, nessun obiettivo diventa realtà. Questo è un principio fondamentale che applico in ogni sessione di coaching e counseling che conduco.

Il Potere Trasformativo della Ripetizione

Thomas Edison ha fallito migliaia di volte prima di accendere con successo la lampadina. Quando gli chiesero come si sentisse riguardo a tutti quei fallimenti, rispose che non aveva fallito – aveva semplicemente trovato migliaia di modi in cui non funzionava.

Questa mentalità è esattamente ciò che cerco di coltivare nelle persone che seguo. La ripetizione non è semplice testardaggine – è un processo di perfezionamento, di apprendimento incrementale che porta a risultati straordinari.

Gli atleti olimpici ripetono lo stesso movimento migliaia di volte finché non diventa seconda natura. I musicisti di fama mondiale praticano scale base per ore ogni giorno. Gli scrittori di successo riscrivono e modificano continuamente i loro testi. Beethoven componeva opere straordinarie nonostante la sordità, attraverso innumerevoli tentativi e rifiniture.

Non è glamour, non è eccitante, ma è così che funziona l’eccellenza: attraverso la pratica deliberata e la ripetizione.

Mindfulness e Ripetizione Consapevole

Come esperta di Mindfulness, ho imparato che la ripetizione acquista un potere ancora maggiore quando è consapevole. Non si tratta semplicemente di fare la stessa cosa più e più volte, ma di farlo con presenza mentale, osservando i propri progressi, notando le sottili differenze da un tentativo all’altro.

Questa è la differenza tra la ripetizione meccanica e la pratica deliberata. Quando alleniamo la mente a osservare il processo mentre lo ripetiamo, creiamo nuove connessioni neurali più efficaci. La neuroplasticità cerebrale viene attivata proprio dalla ripetizione consapevole.

Nei miei percorsi di coaching, guido i clienti a sviluppare questa capacità di ripetizione consapevole, che trasforma un semplice esercizio in un potente strumento di crescita personale.

La Ripetizione nei Percorsi di Crescita Personale

Quando lavoro con i miei clienti su obiettivi di empowerment personale, spesso noto resistenza proprio verso la ripetizione. C’è un desiderio naturale di provare sempre cose nuove, tecniche diverse, approcci innovativi. Ma ho visto i risultati più significativi nelle persone che hanno avuto il coraggio di rimanere fedeli a pratiche semplici ma potenti, ripetendole giorno dopo giorno.

Che si tratti di esercizi di respirazione per gestire l’ansia, di pratiche di auto-compassione per migliorare l’autostima, o di tecniche di gestione del tempo per aumentare la produttività, la costanza nella pratica fa davvero la differenza.

Le neuroscienze confermano che la ripetizione rafforza le connessioni neurali. Quando ripetiamo un’azione o un pensiero, il cervello crea percorsi preferenziali che rendono quella risposta sempre più automatica. Questo è il principio alla base di ogni cambiamento duraturo.

Come Integrare la Ripetizione Consapevole nella Tua Vita

Se desideri sfruttare il potere della ripetizione per raggiungere i tuoi obiettivi personali o professionali, ecco alcuni consigli pratici che condivido regolarmente nei miei percorsi di coaching:

  1. Scegli una cosa sola da migliorare alla volta: La dispersione è nemica della ripetizione. Concentra i tuoi sforzi su un’abilità o un’abitudine specifica.
  2. Crea un rituale quotidiano: Associa la pratica a un momento specifico della giornata. Questo riduce la resistenza e rende la ripetizione più naturale.
  3. Monitora i tuoi progressi: Tieni un diario o usa un’app per tracciare la tua costanza. Vedere i giorni di pratica accumularsi crea motivazione.
  4. Celebra le piccole vittorie: Ogni giorno in cui ti dedichi alla ripetizione è un successo da riconoscere e apprezzare.
  5. Accetta l’imperfezione: Non ogni sessione di pratica sarà eccellente. L’importante è continuare comunque.

La Ripetizione come Antidoto all’Auto-Sabotaggio

Molte delle persone che si rivolgono a me lottano con forme di auto-sabotaggio. Iniziano con entusiasmo nuovi progetti o abitudini, ma poi si fermano proprio quando stanno per vedere i risultati.

La ripetizione consapevole è un potente antidoto a questa tendenza. Quando ti impegni a ripetere qualcosa giorno dopo giorno, crei una struttura che supera le resistenze interne e ti porta oltre il punto in cui solitamente ti arrenderesti.

Non esistono magie o scorciatoie. Esiste solo la costanza, la ripetizione paziente e deliberata che, giorno dopo giorno, costruisce risultati straordinari.

Il Vero Costo dell’Eccellenza

La prossima volta che ammiri qualcuno che ha raggiunto risultati straordinari, ricorda che non stai vedendo solo il prodotto finale. Stai vedendo il risultato di migliaia di ripetizioni, la maggior parte delle quali fatte lontano dagli occhi del pubblico.

Nei miei anni di esperienza come Coach e Counselor, ho visto persone trasformare completamente la loro vita attraverso la semplice magia della ripetizione. Da manager stressati che hanno imparato a gestire le loro emozioni attraverso la pratica quotidiana della mindfulness, a professionisti in crisi che hanno riscoperto la loro passione attraverso esercizi ripetuti di auto-consapevolezza.

La ripetizione è la madre dell’eccellenza. Non esiste talento, fortuna o genialità che possa sostituirla. È il prezzo da pagare per ogni risultato significativo, in ogni ambito della vita.

Quindi, lascia che ti chieda: cosa dovresti ripetere ogni giorno per diventare straordinario nella tua vita? Quale piccola azione, ripetuta con costanza, potrebbe trasformare il tuo futuro?

Inizia oggi. Ripeti domani. E poi dopodomani. È così che si costruisce l’eccellenza.


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ritrovare la libertà personale

Ritrovare la Libertà Personale

La vita spesso ci mette di fronte a sfide che ci fanno sentire bloccati, privi di energia o senza speranza. La verità, però, è che ogni ostacolo può essere visto come un’opportunità per crescere e trasformarsi. In questo articolo, ti guiderò attraverso alcuni passaggi fondamentali per superare gli impasse emotivi, rafforzare l’autostima e ritrovare la libertà personale, affinché tu possa vivere una vita più piena e appagante.

 ritrovare la libertà personale

Superare il blocco emotivo: il primo passo verso la libertà

Il primo ostacolo che spesso ci impedisce di proseguire nel nostro cammino è il blocco emotivo. Questo può derivare da esperienze passate che non abbiamo ancora elaborato completamente. Quando ci lasciamo sopraffare da emozioni non risolte, rischiamo di restare intrappolati nel passato, impedendoci di vivere pienamente il presente.

Un buon punto di partenza è prendere consapevolezza di ciò che sentiamo e affrontarlo con gentilezza. La consapevolezza è la chiave. Ogni emozione, anche quelle dolorose, ha qualcosa da insegnarci. Inizia con il riconoscere ciò che senti senza giudicarlo, e permetti a te stesso di essere umano, imperfetto e in crescita. Questo approccio ti aiuterà a liberarti dal passato e ad aprire il cuore verso nuove possibilità.

L’importanza dell’autoconsapevolezza nella trasformazione personale

L’autoconsapevolezza è uno degli strumenti più potenti che possediamo. Conoscere noi stessi a livello profondo ci consente di riconoscere i nostri limiti, ma anche di scoprire le risorse interiori che spesso ignoriamo. Questa consapevolezza è essenziale per sbloccare il nostro potenziale.

Fermati un momento e rifletti: quali sono le tue paure, i tuoi sogni, i tuoi desideri più profondi? Ti consiglio di dedicare ogni giorno qualche minuto alla riflessione su chi sei e su cosa vuoi veramente. Scrivi i tuoi pensieri su un diario. Questo ti permetterà di dare forma ai tuoi obiettivi e a prendere decisioni che siano davvero in linea con te stesso.

Come migliorare l’autostima: costruire una solida base interiore

L’autostima è la base di una vita sana e soddisfacente. Quando ci sentiamo sicuri di noi, siamo in grado di affrontare le difficoltà con maggiore fiducia. Tuttavia, l’autostima non è qualcosa che nasce da un giorno all’altro. È un processo continuo di crescita e di accettazione.

Per migliorare la tua autostima, comincia a riconoscere e apprezzare i tuoi successi, anche quelli piccoli. Ogni passo che fai nella direzione giusta merita di essere celebrato. Inoltre, impara a trattarti con la stessa gentilezza e compassione che riservi agli altri. Ogni volta che ti critichi, fermati e chiediti se lo diresti anche a una persona cara.

L’importanza di avere una visione chiara del proprio futuro

Avere una visione chiara del futuro è essenziale per non sentirsi persi. La visione dà direzione e motivazione, ed è fondamentale per raggiungere i propri obiettivi. Quando non sappiamo dove stiamo andando, ogni passo può sembrare inutile.

Dedica del tempo a scrivere cosa desideri veramente nella tua vita. Immagina il futuro che vuoi costruire. Più dettagliata sarà la tua visione, più facile sarà realizzarla. E non dimenticare di fare piccoli passi ogni giorno per avvicinarti a quel futuro. Ogni piccolo progresso è una vittoria.

Come allenare la mente a superare le difficoltà

La mente è uno strumento potente, ma deve essere allenata. È facile lasciarsi sopraffare da pensieri negativi o da dubbi. La buona notizia è che possiamo allenare la nostra mente a pensare in modo più positivo e proattivo. La pratica della mindfulness è un ottimo strumento per imparare a vivere nel presente, accettando i pensieri senza giudicarli.

Ogni giorno, dedica qualche minuto alla meditazione o a esercizi di respirazione consapevole. Questi semplici strumenti ti aiuteranno a mantenere la calma e a ridurre lo stress, migliorando la tua capacità di affrontare le difficoltà.

Consigli per ritrovare la libertà personale

  1. Pratica la gratitudine ogni giorno: Scrivi tre cose per cui sei grato ogni sera. Questo ti aiuterà a focalizzarti sugli aspetti positivi della tua vita.
  2. Riconosci i tuoi limiti e chiedi aiuto: Non c’è nulla di sbagliato nel chiedere supporto. Affrontare insieme le difficoltà può portare a soluzioni più efficaci.
  3. Imposta obiettivi realistici: Piccoli passi portano a grandi risultati. Inizia con obiettivi che puoi raggiungere facilmente, per costruire fiducia in te stesso.

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Antonella Digilio autostima

Aumentare autostima e superare i blocchi emotivi

L’autostima influenza ogni aspetto della nostra vita: dalle relazioni alle scelte professionali, dalla gestione delle emozioni alla capacità di realizzare i nostri obiettivi. Ma come possiamo aumentare l’autostima in modo concreto e duraturo?

Perché l’autostima è fondamentale

L’autostima non è solo la percezione che abbiamo di noi stessi, ma la base su cui costruiamo il nostro benessere emotivo. Quando l’autostima è solida, ci sentiamo capaci di affrontare le sfide, prendere decisioni con sicurezza e vivere relazioni sane. Al contrario, una bassa autostima può portarci a dubitare di noi stessi, rinunciare ai nostri sogni e restare intrappolati in schemi di auto-sabotaggio.

aumentare l'autostima

Come aumentare l’autostima

1. Ascoltare e comprendere le proprie emozioni

Molte persone con bassa autostima evitano di confrontarsi con le proprie emozioni, temendo di scoprire aspetti di sé che non accettano. In realtà, accogliere e comprendere le proprie emozioni è il primo passo per rafforzare l’autostima. La Mindfulness, ad esempio, aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza e a vivere il presente con più equilibrio.

2. Superare i blocchi emotivi

Spesso l’autostima è ostacolata da esperienze passate non elaborate. Situazioni di rifiuto, fallimenti o critiche ricevute possono aver lasciato ferite che influenzano il nostro presente. Il Counseling e il Coaching sono strumenti efficaci per lavorare su questi blocchi, permettendo di liberarci da condizionamenti e sviluppare un senso di valore autentico.

3. Agire con coerenza rispetto ai propri valori

Quando le nostre azioni sono allineate ai nostri valori profondi, l’autostima cresce in modo naturale. Identificare ciò che per noi è davvero importante e agire di conseguenza ci permette di sentirci più sicuri e soddisfatti.

4. Cambiare il dialogo interiore

Le parole che usiamo con noi stessi hanno un impatto enorme sulla nostra autostima. Se ci critichiamo costantemente, rafforziamo l’idea di non essere abbastanza. Al contrario, un dialogo interiore positivo e costruttivo può trasformare il modo in cui ci percepiamo.

5. Circondarsi di persone che valorizzano

Le relazioni influenzano la nostra autostima più di quanto pensiamo. Frequentare persone che ci sostengono e credono in noi può fare la differenza nel nostro percorso di crescita personale.

Come superare il senso di inadeguatezza

Il senso di inadeguatezza è uno degli ostacoli più grandi alla costruzione di un’autostima solida. Ecco alcuni passi per affrontarlo:

  • Identificare le origini del disagio: spesso, la sensazione di non essere all’altezza nasce da esperienze passate o aspettative irrealistiche.
  • Riconoscere i propri successi: celebrare anche i piccoli traguardi aiuta a sviluppare fiducia nelle proprie capacità.
  • Accettare la propria unicità: non esiste un modello universale di successo o perfezione. Ognuno ha il proprio percorso e il proprio valore.

Aumentare l’autostima richiede tempo e impegno, ma è un percorso che porta a trasformazioni profonde e durature. Il Counseling e il Coaching possono essere strumenti preziosi per chi desidera lavorare su sé stesso in modo mirato e consapevole.

Se senti il bisogno di rafforzare la tua autostima e superare blocchi emotivi, esistono percorsi personalizzati che possono aiutarti a riscoprire il tuo valore autentico. La libertà e il benessere interiore iniziano da qui.


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Come Rafforzare l’Autostima e Sbloccare il Proprio Potenziale

Rafforzare l’autostima è un passo fondamentale per sbloccare il proprio potenziale e vivere una vita più piena e soddisfacente. Troppe volte ci lasciamo definire da credenze limitanti e schemi mentali disfunzionali che ci impediscono di realizzare ciò che desideriamo. Nel mio lavoro come Counselor e Coach, ho aiutato centinaia di persone a riscoprire il loro valore e a sviluppare la fiducia necessaria per affrontare le sfide della vita.

rafforzare-autostima-sbloccare-potenziale

L’autostima non è qualcosa di fisso, ma si costruisce e si allena nel tempo. Spesso la bassa autostima nasce da esperienze passate, giudizi esterni e aspettative sociali che ci portano a dubitare di noi stessi. Il primo passo per rafforzare l’autostima è riconoscere i meccanismi che la indeboliscono e iniziare un percorso di trasformazione interiore.

Ecco alcune strategie efficaci che applico nei miei percorsi di Counseling e Coaching:

  1. Imparare a riconoscere il proprio valore
    Ogni persona possiede talenti unici e qualità straordinarie. Prendere consapevolezza delle proprie capacità è il primo passo per rafforzare l’autostima. Ti invito a scrivere una lista dei tuoi successi, grandi e piccoli, e rileggerla ogni giorno per interiorizzare la tua crescita.
  2. Superare il dialogo interiore negativo
    La nostra mente è spesso il nostro peggior nemico. Se ti ripeti costantemente di non essere abbastanza bravo o capace, il tuo cervello finisce per crederci. Prova a sostituire i pensieri negativi con affermazioni potenzianti, come: “Sono capace di affrontare questa sfida” o “Merito di essere felice e realizzato”.
  3. Agire con coerenza e determinazione
    L’autostima si costruisce attraverso l’azione. Più ti metti alla prova e porti a termine ciò che ti proponi, più aumenterà la fiducia in te stesso. Smetti di rimandare e inizia con piccoli passi concreti.
  4. Imparare a dire di no
    Spesso la nostra autostima viene minata dalla paura di deludere gli altri. Dire di no quando è necessario è un atto di rispetto verso noi stessi e i nostri bisogni. Inizia con piccole scelte e noterai un aumento immediato della tua sicurezza.
  5. Circondarsi di persone che ci supportano
    L’ambiente che ci circonda influenza profondamente la nostra autostima. Evita le persone tossiche che sminuiscono il tuo valore e cerca chi ti ispira e ti sostiene nel tuo percorso di crescita.

Attraverso il Counseling e il Coaching, puoi sviluppare una maggiore consapevolezza di te stesso e delle tue risorse interiori. Il mio approccio integra strumenti di Gestalt Counseling, Mindfulness e Coaching evolutivo per aiutarti a superare blocchi emotivi e credenze limitanti.

Un percorso personalizzato ti permetterà di lavorare su ciò che ti frena e di sviluppare strategie efficaci per raggiungere il benessere e la libertà personale.

Non esiste un momento perfetto per iniziare a lavorare su di sé: il momento giusto è ora. Se senti il bisogno di riscoprire il tuo valore e liberarti da schemi mentali limitanti, puoi iniziare il tuo percorso di trasformazione con il supporto di un professionista.

Ti invito a esplorare i miei percorsi di Counseling e Coaching per scoprire come rafforzare l’autostima e sbloccare il tuo potenziale in modo profondo e duraturo.



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Perché sai cosa fare ma non lo fai? La paura del cambiamento e come superarla

A volte sappiamo esattamente cosa dovremmo fare per cambiare, eppure restiamo immobili. Perché accade? La risposta spesso risiede nella paura del cambiamento. Anche quando una situazione ci fa soffrire, il nostro cervello preferisce restare nell’abitudine piuttosto che affrontare l’incertezza. Ma la buona notizia è che il cambiamento non deve essere travolgente. Si inizia con un piccolo passo.

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Perché il cambiamento fa così paura?

Il cambiamento non è solo un processo mentale, ma coinvolge anche il nostro sistema nervoso. Il cervello è programmato per la sopravvivenza e tende a scegliere ciò che già conosce, anche se è dannoso. Ecco alcune delle paure più comuni che ci bloccano:

  • Paura dell’ignoto: Il nostro cervello preferisce il conosciuto, anche se non ci fa stare bene. Affrontare il cambiamento significa entrare in un territorio sconosciuto, e questo può generare ansia.
  • Paura del fallimento: Se proviamo e non funziona? Questo pensiero può portarci a procrastinare o a convincerci che è meglio non provarci affatto.
  • Paura di perdere ciò che abbiamo: Anche se sappiamo che una situazione non è ottimale, lasciarla andare significa affrontare una perdita. È una reazione naturale, ma non deve diventare un ostacolo.

Come superare la paura del cambiamento

La paura è normale, ma non deve fermarti. Ecco alcuni passi pratici per affrontarla:

  1. Accetta la paura Il primo passo è riconoscerla. La paura del cambiamento non è un segnale di debolezza, ma una reazione naturale. Accettarla ti aiuta a disinnescare la sua presa su di te.
  2. Inizia con piccoli passi Non serve stravolgere tutto dall’oggi al domani. Scegli una piccola azione che puoi compiere subito. Anche un piccolo cambiamento crea slancio e dimostra a te stesso che puoi farcela.
  3. Visualizza il risultato Immagina come ti sentirai una volta che avrai superato questa fase. Il cervello risponde positivamente alle immagini mentali, quindi visualizzare un esito positivo ti aiuta a muoverti nella giusta direzione.
  4. Cambia la tua narrativa interna Le parole che usi per descrivere il cambiamento contano. Invece di dire “Non ce la farò mai”, prova con “Sto imparando a gestire questa nuova situazione”. Cambiare il linguaggio cambia la percezione della realtà.
  5. Cerca supporto Condividere il tuo percorso con qualcuno di fidato può fare la differenza. Un coach, un counselor o anche solo un amico possono aiutarti a vedere le cose da un’altra prospettiva.
  6. Festeggia i progressi Ogni piccolo passo è una vittoria. Riconoscere i tuoi progressi ti dà la motivazione per continuare.

Il momento migliore per iniziare è ora

Se aspetti il momento perfetto, potresti restare bloccato a tempo indeterminato. Il cambiamento non è un salto nel vuoto, ma un processo graduale. E la cosa bella è che puoi iniziare subito, con una piccola azione concreta.


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Impotenza Appresa: Cos’è e Come Spezzare il Ciclo degli Abusi

Quando una persona subisce abusi, spesso si sviluppa una condizione psicologica nota come “impotenza appresa”. Questo fenomeno si verifica quando la vittima crede di non avere il controllo sulla situazione e si rassegna a subirla, convinta che qualsiasi tentativo di reazione sarebbe inutile o addirittura dannoso.

La mente entra in uno stato di blocco, alimentato dalla paura, dalla svalutazione dell’autostima e dalla dipendenza emotiva o economica. Questo porta la vittima a rimanere intrappolata in un circolo vizioso dal quale sembra impossibile uscire. Ma la verità è che spezzare questo ciclo è possibile.

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La paura delle conseguenze

Uno dei principali fattori che impediscono alla vittima di reagire è la paura delle ritorsioni. Chi abusa esercita un controllo basato sulla minaccia, rendendo difficile qualsiasi tentativo di ribellione. Il timore di peggiorare la situazione, di subire violenze ancora più gravi o di essere completamente abbandonati, può paralizzare.

Il primo passo per uscire da questo stato è riconoscere la paura e capire che esistono vie d’uscita sicure, come il supporto psicologico e legale. Avere una rete di persone fidate può fare la differenza.

La svalutazione dell’autostima

Gli abusi costanti erodono la fiducia in se stessi. La vittima inizia a credere di non valere abbastanza, di non meritare rispetto o di non avere alternative. Questo senso di impotenza diventa una gabbia invisibile che impedisce di vedere le possibilità di cambiamento.

Lavorare sull’autostima attraverso un percorso di supporto è fondamentale per ricostruire la fiducia in sé e riscoprire il proprio valore. Pratiche come la mindfulness, il coaching e il counseling possono aiutare a rafforzare l’autoefficacia e a ritrovare il coraggio di prendere in mano la propria vita.

La dipendenza emotiva ed economica

In molti casi, l’abusante crea una dipendenza nella vittima, che può essere sia emotiva che economica. Questo rende ancora più difficile allontanarsi dalla relazione tossica, perché la paura di non farcela da soli prende il sopravvento.

Diventare indipendenti, anche a piccoli passi, può aiutare a costruire una nuova sicurezza personale. Informarsi su risorse di sostegno economico e cercare aiuto professionale sono strategie cruciali per rompere questa dipendenza.

La normalizzazione dell’abuso

Quando gli abusi si ripetono nel tempo, la vittima può iniziare a considerarli “normali” o inevitabili. Il cervello si abitua alla sofferenza, e si instaura una forma di accettazione passiva che rende ancora più difficile spezzare il ciclo.

Riconoscere che ciò che si sta vivendo non è accettabile è il primo passo verso il cambiamento. La consapevolezza porta alla possibilità di cercare aiuto e di ricostruire la propria vita su nuove basi.

Come uscire dall’impotenza appresa

Liberarsi da questa condizione non è semplice, ma è assolutamente possibile. Ecco alcuni passi per iniziare:

  • Riconoscere il problema: Capire che la situazione non è normale e che si ha diritto a una vita libera dalla violenza.
  • Cercare supporto: Parlare con amici, familiari o professionisti del settore (counselor, coach, psicologi) per ricevere aiuto e consigli pratici.
  • Lavorare sull’autostima: Riprendere contatto con se stessi attraverso percorsi di crescita personale e tecniche di empowerment.
  • Pianificare un’uscita sicura: Se la situazione è pericolosa, è importante organizzare un piano per allontanarsi in sicurezza, magari con l’aiuto di associazioni specializzate.
  • Ricostruire la propria indipendenza: Cercare opportunità per diventare più autonomi, sia emotivamente che finanziariamente.

La libertà è un diritto di tutti. Non bisogna mai smettere di credere nella possibilità di cambiare e di costruire un futuro sereno e appagante.


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Me lo merito: come liberarsi dal senso di non meritevolezza

Hai mai sentito di non essere abbastanza? Quella sensazione sottile, ma persistente, di non meritare davvero amore, successo, felicità? Se ti riconosci in queste parole, sappi che non sei sola/o. Questo senso di non meritevolezza spesso nasce da ferite del passato, esperienze di rifiuto o aspettative irraggiungibili imposte da chi ci circondava. Ti sei mai detto/a me lo merito?

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Il senso di non meritevolezza: da dove nasce?

Fin da piccoli, impariamo a vederci attraverso gli occhi degli altri. Se da bambino hai vissuto situazioni in cui non ti sei sentito all’altezza, se hai percepito di non soddisfare le aspettative di genitori, insegnanti o figure di riferimento, è possibile che tu abbia interiorizzato un messaggio doloroso: non sono abbastanza, quindi non merito ciò che desidero.

Queste convinzioni, radicate nel tempo, finiscono per influenzare il modo in cui viviamo le relazioni, il lavoro e persino la nostra autostima. Ci impediscono di riconoscere il nostro vero valore e di accogliere le opportunità che la vita ci offre.

È possibile riscrivere questa storia?

Assolutamente sì. Il passato non deve definire il nostro futuro. Abbiamo il potere di cambiare prospettiva e iniziare a costruire una nuova narrazione su noi stessi.

  • Prendere consapevolezza: riconoscere che il senso di non meritevolezza è solo una convinzione e non una verità assoluta.
  • Osservare il dialogo interiore: spesso ci parliamo in modo severo, criticandoci senza pietà. Notare questi pensieri è il primo passo per trasformarli.
  • Riscrivere le credenze limitanti: ogni volta che il pensiero “non me lo merito” emerge, sostituiscilo con un’affermazione potenziante: me lo merito. Ripetilo, con convinzione.

Il potere del mantra: “Me lo merito”

La nostra mente è plastica, si adatta e cambia in base agli stimoli che le diamo. Rafforzare il pensiero “me lo merito” è un esercizio che può fare la differenza.

Come applicarlo nella tua vita quotidiana?

  1. Ripetilo ad alta voce: davanti allo specchio, ogni mattina. Guardati negli occhi e afferma con determinazione: me lo merito.
  2. Scrivilo su un post-it: posizionalo in un punto visibile, per ricordarti ogni giorno che sei degna di amore, successo e felicità.
  3. Agisci di conseguenza: inizia a comportarti come una persona che si sente meritevole. Dì di sì alle opportunità, concediti ciò che desideri senza sensi di colpa.

Smettere di autosabotarsi

Spesso, senza rendercene conto, ci autosabotiamo. Rifiutiamo offerte di lavoro, ci accontentiamo di relazioni insoddisfacenti, procrastiniamo i nostri sogni. Perché? Perché nel profondo crediamo di non meritarli.

Ma il cambiamento è possibile. Quando scegli di credere in te stessa, inizi a prendere decisioni diverse. Ti concedi possibilità che prima ti negavi. E piano piano, costruisci una realtà che rispecchia il tuo vero valore.

Inizia oggi: il tuo valore non è in discussione

Non c’è nulla che tu debba dimostrare per essere meritevole di una vita felice e appagante. Sei abbastanza così come sei. E il primo passo per cambiare il tuo mondo interiore è iniziare a dirti, ogni giorno, con forza e convinzione: me lo merito.


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