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l compagno ideale, il lavoro ideale, la casa ideale. Siamo pieni di ideali. Gli ideali che abbiamo ci hanno motivati, ci hanno fatto scartare quello che non andava bene per noi, ci hanno fatto scegliere.
A volte però non siamo consapevoli di quanto i nostri ideali dirigano silenziosamente le nostre azioni e finiscano per condizionare le nostre vite.
E se scoprissi che un ideale che hai ‘sempre avuto’ oggi non ti appartiene più?
É successo a una mia cliente. Ha fatto una scoperta pazzesca qualche settimana fa. Ha avuto un insight durante il nostro incontro.
Le scelte professionali che ha fatto negli ultimi 7 anni erano la risposta a un ideale che aveva da bambina. Suo padre desiderava che lei diventasse in un certo modo. Adesso ha 42 anni.
La sensazione di voler aderire a chi è davvero oggi l’ha portata da me. Insieme stiamo trasformando un periodo di indecisione nel motore della sua rivoluzione, umana e professionale.
E io ne sono immensamente felice.
In sintesi, la considerazione che abbiamo di noi stessi è fortemente legata a parametri di riferimento che condizionano in modo decisivo la nostra autostima ed anche il nostro senso di efficacia nel far fronte alle varie situazioni.
Secondo un’importante teoria Psicologica (la Teoria della Discrepanza del Sé, introdotta dal Professor Tony Higgins nel 1987) il benessere psicologico individuale deriva dalla differenza esistente tra il Sé Ideale (quello che vorremmo essere) ed il Sé Reale (ossia ciò che pensiamo di essere).
Che cosa accade quando tra il Sé reale e quello ideale c’è una differenza sostanziale, ovvero quando ciò che vorremmo essere non coincide, dal nostro punto di vista, con quello che siamo?
Talvolta la reazione emotiva si caratterizza per sentimenti di delusione, di amarezza e anche di modesta attivazione fisiologica che, a lungo termine, favoriscono stati di depressione, di disistima, di cattivo funzionamento del sistema immunitario.
Oppure, può prevalere un senso di colpa e di imbarazzo ed una conseguente elevata attivazione fisiologica, spesso associata a stati di ansia, quando ci misuriamo davanti a ciò che pensiamo di dover essere ma non siamo.
Tali processi acquisiscono forza e consistenza soprattutto in quelle persone dotate di particolare autoconsapevolezza, ovvero uno stato di spiccata coscienza di sé che ci impone di misurarci con canoni interni.
La distinzione tra Sé reale e Sé ideale è stata fortemente enfatizzata da Carl Rogers, padre della psicologia umanistica di cui il Counseling è piena espressione, non per evidenziare che qualcosa non va in noi, ma per comprendere che accettarci è la base del benessere.
Al centro della teoria di Rogers troviamo il concetto del Sé, struttura fondamentale della personalità, che si muove alla ricerca del suo ideale: è innata e universale la tendenza dell’individuo di voler diventare chi pensa di poter essere.